
# 1
WARHOL INTRO
Andy Warhol è stato una figura centrale dell’arte contemporanea, soprattutto negli anni ’60 e ’70. Negli ultimi anni della sua vita, Warhol ha avuto un grande impatto sui giovani artisti della scena newyorkese, tra cui Keith Haring e Jean Michel Basquiat. Warhol è stato per loro un padre spirituale e un mentore, e ha influenzato in modo significativo il loro lavoro. In particolare, Warhol ha concepito la serigrafia su T-Shirt come un simbolo per rappresentare la società americana degli anni ’80 e dei giovani artisti. La T-Shirt è diventata uno strumento per comunicare messaggi politici e sociali attraverso l’arte, e Warhol ha incoraggiato i suoi discepoli ad utilizzarla come mezzo di espressione. Haring in particolare ha seguito l’esempio di Warhol e ha utilizzato la serigrafia su T-Shirt per diffondere il suo messaggio artistico tra il pubblico, e l’apertura del Pop Shop a New York dimostra questa impostazione. Grazie all’influenza di Warhol, Haring e Basquiat hanno potuto esprimere liberamente la loro creatività e sviluppare uno stile artistico unico, diventando a loro volta delle icone della cultura pop degli anni ’80.
# 2
BASQUIAT ALBUM
Jean Michel Basquiat è stato uno dei più importanti artisti della scena underground newyorkese degli anni ’80. Tra le sue opere più iconiche, troviamo le copertine dei dischi. Basquiat ha disegnato numerose copertine per diversi artisti, ma le più celebri sono sicuramente quelle dei Gray e di Beat Bop. La copertina dei Gray, intitolata “The Gray Album”, rappresenta una corona dorata su sfondo nero. La corona è uno dei simboli più ricorrenti nell’opera di Basquiat, che la utilizza spesso come emblema della sua visione della società e della cultura. La copertina di “Beat Bop” – e in mostra si può apprezzare una delle 500 copie originali esistenti – è stata realizzata nel 1983 in collaborazione con l’artista Rammellzee. La cover presenta un’immagine complessa, con elementi di varie forme e colori che si sovrappongono l’uno all’altro. Basquiat ha disegnato le parole “Beat” e “Bop” in un carattere unico e distintivo, e ha inserito numerosi elementi simbolici all’interno dell’immagine, come riferimenti della cultura hip hop e al mondo della graffiti art. In entrambe le copertine, Basquiat dimostra la sua capacità di creare immagini forti e riconoscibili, che diventano a loro volta icone e parte integrante della cultura underground degli anni ’80.
# 3
WARHOL DISCHI
Andy Warhol è stato uno dei più grandi artisti e designer del XX secolo, e ha lasciato il suo segno anche nel mondo della musica con le sue celebri copertine per i dischi. Tra le sue opere più iconiche, troviamo la copertina del disco dei Velvet Underground con la celebre banana e quella del disco dei Rolling Stones “Sticky Fingers”. La copertina dei Velvet Underground è diventata un’immagine iconica della cultura pop, grazie alla sua semplicità e alla sua efficacia comunicativa. Warhol ha utilizzato una banana come immagine simbolica della sessualità, che si riferisce al contenuto provocatorio del disco e alla tematica della droga e della ribellione giovanile. La copertina di “Sticky Fingers”, invece, è diventata un’icona della cultura rock, grazie alla sua immagine provocatoria di una zip apribile sulla copertina stessa. Warhol ha utilizzato questo elemento come una sorta di sfida al pubblico, invitandolo ad aprire la zip per scoprire il contenuto del disco. In entrambe le copertine, Warhol dimostra la sua capacità di creare immagini forti e riconoscibili, che diventano a loro volta iconiche e parte integrante della cultura pop. La sua collaborazione con i Velvet Underground e i Rolling Stones ha permesso di creare un connubio perfetto tra arte e musica, dando vita a opere che sono entrate a far parte della storia dell’arte e della musica contemporanea.
# 4
HARING DISCHI
Keith Haring, artista e attivista, ha avuto un forte rapporto con il mondo della musica e della danza. La sua esperienza come artista di strada a New York City lo ha portato ad incontrare molti musicisti e dj, tra cui Larry Levan, noto per essere il resident dj del club Paradise Garage. Haring e Levan sono diventati amici intimi e collaboratori, con Haring che ha realizzato diverse copertine di dischi per la casa discografica di Levan, la West End Records. Le sue copertine, che spesso presentano figure danzanti e colorate, riflettono l’estetica unica di Haring e la sua passione per la musica e la cultura underground. In particolare, le copertine per i dischi “Jingo” e “You Can’t Hide” sono diventate icone del design grafico e della cultura dance dell’epoca. Il contributo di Haring al mondo musicale non si limita solo alle copertine di dischi, ma anche alle collaborazioni con musicisti e alle esibizioni live durante gli eventi del Paradise Garage. La sua influenza sulla cultura musicale e artistica degli anni ’80 continua a vivere ancora oggi.
# 5
ANDY WARHOL ENTERPRISES
Andy Warhol Enterprises e la rivista Interview rappresentano due delle invenzioni più influenti di Andy Warhol. Warhol fondò la Andy Warhol Enterprises nel 1957, creando un’impresa che combinava la sua passione per l’arte con quella per la cultura popolare. Questo progetto ambizioso si estese ben oltre la creazione di dipinti e opere d’arte, ma fu un’azienda a tutti gli effetti, che produceva e vendeva una varietà di prodotti, dall’abbigliamento ai libri, dalle registrazioni audio alle riviste. Ma il suo successo più grande fu la fondazione della rivista Interview nel 1969. Questa rivista di interviste, che ospitava conversazioni tra celebrità, artisti e intellettuali, divenne presto un punto di riferimento della cultura popolare americana e un’importante fonte di ispirazione per generazioni di artisti e scrittori.
# 6
STUDIO 54
Lo Studio 54 è stato uno dei club più iconici della scena notturna di New York City negli anni ’70. Conosciuto per la sua atmosfera vivace e decadente, era frequentato da celebrità, artisti e musicisti di alto profilo. Andy Warhol era uno di questi avventori abituali, ed è stato in particolare attratto dall’energia creativa del luogo. Lo Studio 54 è diventato un’importante fonte di ispirazione per l’arte di Warhol, che ha catturato l’essenza della cultura popolare e delle figure di spicco della scena artistica e musicale dell’epoca. Warhol ha anche collaborato con lo Studio 54, creando una serie di poster e disegni per promuovere gli eventi del club. La sua influenza sulla scena artistica di New York City e sulla cultura popolare in generale è stata profondamente legata all’ambiente vibrante e all’avanguardia dello Studio 54.
HARING FIORUCCI
Keith Haring è noto per aver influenzato molti aspetti della cultura contemporanea, tra cui anche la moda. La sua arte vibrante e iconica è stata ampiamente utilizzata in campagne pubblicitarie, su abiti e accessori di moda. Nel 1984, durante un evento dello store Fiorucci a Milano, Haring ha disegnato un “baby radiant” su una camicia della famosa casa di moda italiana. Questo gesto non solo ha evidenziato la sua collaborazione con il mondo della moda, ma ha anche dimostrato come la sua arte sia stata accolta con entusiasmo e adattata a diversi contesti. La camicia disegnata da Haring è diventata un’opera d’arte portabile, dimostrando ancora una volta il suo talento nella creazione di opere iconiche e in grado di lasciare un’impronta duratura sulla cultura popolare. Inoltre, la sua collaborazione con Fiorucci ha contribuito a promuovere la diffusione della sua arte tra un pubblico più vasto, creando un legame tra il suo lavoro e l’industria della moda.
# 8
SIMBOLISMO HARING
Keith Haring ha sviluppato un linguaggio inedito e unico, caratterizzato da simboli iconici e immagini che si riferiscono a temi sociali e politici. Una delle sue opere più importanti è l’icona “best buddies”, che rappresenta due figure umane stilizzate, unite da un’unica curva che forma un cuore. Questo simbolo è diventato un’icona di solidarietà e amicizia, ed è stato utilizzato dall’artista per esprimere la sua visione di un mondo in cui l’uguaglianza e la fratellanza sono alla base della società. Il cuore al centro dell’icona rappresenta l’amore e l’empatia, mentre la figura stilizzata degli esseri umani simboleggia l’unione e l’armonia tra le persone, indipendentemente dalle loro differenze. Haring ha utilizzato questo simbolo in molte delle sue opere, spesso combinandolo con altre icone, come cani e draghi, per creare un senso di comunità e di solidarietà tra i diversi esseri viventi. In questo modo, Haring ha espresso la sua visione di un mondo in cui la diversità è celebrata e le differenze sono considerate una fonte di forza e di bellezza.
# 9
HARING IN ITALIA
Keith Haring ha avuto una forte connessione con l’Italia, sia attraverso la sua arte che attraverso la sua attività di attivista per i diritti umani. Nel 1983, Haring visitò Napoli per una mostra organizzata dal gallerista Lucio Amelio, durante la quale realizzò diverse opere in loco. Questa esperienza fu fondamentale per l’artista, che rimase profondamente colpito dalla bellezza e dalla vivacità della cultura italiana. Nel 1989, Haring tornò in Italia per realizzare uno dei suoi progetti più importanti, “Tuttomondo“, un grande murale che copre la parete esterna del convento di Sant’Antonio a Pisa. Quest’opera è caratterizzata dalla sua tipica estetica pop e dal suo stile unico, con figure stilizzate e colori vivaci. Il murale rappresenta un omaggio all’idea di un mondo senza confini, in cui tutte le culture sono celebrate e rispettate. Haring ha utilizzato questa opera per esprimere il suo impegno per la pace e la tolleranza, mettendo in evidenza la necessità di superare le divisioni e le barriere culturali. Il progetto “Tuttomondo” è oggi uno dei più importanti monumenti d’arte contemporanea in Italia e rappresenta una testimonianza duratura del rapporto di Haring con la cultura italiana.
# 10
BASQUIAT ICONA
L’opera fotografica dedicata a Jean-Michel Basquiat rappresenta un’immagine iconica che racchiude in sé il concetto stesso di icona dell’arte contemporanea. Basquiat è qui ritratto come se si trattasse di una vera e propria star regale e allo stesso tempo underground. La fotografia cattura l’intensità e la forza del suo sguardo che sembra sfidare lo spettatore a confrontarsi con la sua arte. Inoltre, in mostra è presente un video che mostra il sodalizio intellettuale tra artisti di quel tempo, come Warhol e Basquiat, con Holly Woodlawn, attrice queer e musa ispiratrice di Lou Reed, che fa riferimento a lei nella canzone “Walk on the Wild Side”. Figure come la Woodlawn rappresentano un esempio dell’importanza della comunità queer nella scena artistica newyorkese degli anni ’80 e del ruolo fondamentale che essa ha avuto nella creazione di nuove forme di espressione artistica e nella diffusione di messaggi di libertà e di inclusione.
# 11
WARHOL POLAROID
In mostra viene sottolineata l’importanza della polaroid nell’arte di Warhol, uno strumento che l’artista ha utilizzato in modo innovativo e originale per creare opere d’arte uniche e immediatamente riconoscibili. Warhol amava la velocità con cui la polaroid permetteva di catturare un’immagine e la sua capacità di restituire la realtà in modo rapido e senza filtri. Utilizzando la polaroid, Warhol ha creato una serie di ritratti che rivelano la sua capacità di cogliere l’essenza dei soggetti fotografati, catturando la loro personalità e il loro spirito. Le polaroid di Warhol diventano così opere d’arte a tutti gli effetti, espressioni di una sensibilità e di uno stile unici. In questo senso, la polaroid si trasforma in uno strumento di creazione di nuove icone dell’arte contemporanea, e diventa così una testimonianza dell’originalità e della creatività di Warhol.
# 12
DAVID BOWIE
Una delle collaborazioni più famose tra David Bowie e Keith Haring è stata la realizzazione della copertina dell’album “Without You”. Haring ha creato un’immagine vibrante e colorata di un cuore, che si fonde perfettamente con la musica di Bowie, trasmettendo l’emozione del suo amore per la vita e per la musica. Ma la relazione tra Bowie e Haring non si limita solo alla sfera artistica: i due erano amici intimi e condividevano molte delle stesse idee riguardo alla creatività e all’arte come forza positiva della società. Un altro artista che ha avuto una grande influenza su Bowie è stato Andy Warhol, il famoso pittore e regista della scena artistica di New York degli anni ’60. Bowie ha incontrato Warhol per la prima volta nel 1971 e da allora i due hanno sviluppato una forte amicizia. Bowie ha avuto un ruolo importante nel film “Basquiat” del regista e pittore Julian Schnabel, che racconta la vita e l’arte del giovane artista Jean-Michel Basquiat. Bowie interpreta il personaggio di Warhol, che ha avuto un’enorme influenza sulla carriera di Basquiat. È interessate notare come Bowie abbia da sempre sostenuto la carriera di Basquiat, fin dai suoi primi giorni, acquistando alcune delle sue prime opere e invitandolo a partecipare alla sua mostra di arte contemporanea nel 1980.
# 13
COVER INTERVIEW
Le copertine di Interview sono state un’importante vetrina per gli attori emergenti degli anni ’70 e ’80. L’artista e fondatore della rivista, Andy Warhol, era famoso per la sua capacità di individuare talenti promettenti nella cultura popolare e presentarli al pubblico. Warhol ha creato un format di copertina unico, in cui gli attori erano ritratti in modo spesso eccentrico e fuori dagli schemi, mettendo in risalto la loro individualità e personalità. Questo stile di fotografia ha permesso agli attori di emergere dall’anonimato e di creare una loro immagine pubblica. Le copertine di Interview hanno lanciato molti attori che oggi sono diventati delle icone di Hollywood, come per esempio Tom Cruise o Sylvester Stallone. Ma la rivista ha anche promosso artisti di talento in altri campi, come la moda, la musica e l’arte contemporanea. Inoltre, le copertine di Interview rappresentano un importante documento storico della cultura popolare degli anni ’70 e ’80: attraverso queste immagini, possiamo osservare l’evoluzione del gusto estetico e della moda, nonché l’influenza dell’arte sulla cultura popolare.
# 14
WARHOL / BASQUIAT
La mostra Warhol Basquiat della Tony Shafrazi Gallery nel 1985 fu un evento molto atteso nell’ambiente artistico newyorkese. I due artisti, che avevano stabilito una solida amicizia negli anni ’80, avevano deciso di collaborare per creare una serie di dipinti congiunti. La mostra presentava una selezione di opere che rappresentavano una fusione di stili diversi: le icone pop di Warhol incontravano le immagini graffiti di Basquiat. Tuttavia, la mostra ebbe conseguenze impreviste per la loro amicizia. Mentre la collaborazione artistica sembrava funzionare bene, la tensione iniziò a salire quando Basquiat fu additato dalla critica come la “mascotte” di Andy Warhol, e questo fu uno dei principali motivi della rottura della loro amicizia.